La RINITE ALLERGICA, è una patologia che  colpisce il 15-20% della popolazione generale e, anche se non pericolosa, compromette la qualità di vita dei pazienti. Si manifesta con sintomi simili a quelli del comune raffreddore: rinorrea (naso che cola), prurito al nasostarnutazione (spesso starnuti in serie), ostruzione nasale ( naso chiuso). Spesso sono associati anche sintomi oculari, per cui si parla di “rinocongiuntivite”: iperemia congiuntivale (occhi rossi), lacrimazioneprurito oculare. La rinite allergica si può classificare in “intermittente” o “persistente” a seconda della durata dei sintomi ed in “lieve” o “moderata-grave” a seconda della gravità dei sintomi che limitano la vita quotidiana del paziente.

L’innesco della reazione allergica è dovuto al contatto con allergeni presenti nell’ambiente, come ad esempio pollini, acari della polvere, peli di animali, spore di funghi o muffe. Nel soggetto sano queste sostanze, essendo innocue e ubiquitarie, non provocano alcun tipo di reazione, mentre nel paziente allergico attivano il sistema immunitario in modo anomalo, innescando la reazione allergica. Questa consiste nella produzione di anticorpi IgE,  e nell’attivazione di particolari cellule ,i mastociti e il conseguente rilascio di istamina, una sostanza che provoca vasodilatazione (ostruzione nasale), aumento della permeabilità capillare (rinorrea) e stimolazione delle terminazioni nervose (starnuti e prurito).

La diagnosi di rinite allergica è essenzialmente clinica e viene formulata dallo specialista in Allergologia. La diagnosi eziologica viene poi confermata dai test che indicherà il medico:

  •  Skin Prick Test/ test cutaneo: piccole quantità dell’allergene purificato vengono applicate sulla cute, solitamente dell’avambraccio, e viene osservata la reazione (pomfo) dopo 15 minuti.
  •  RAST: ricerca sul siero (prelievo di sangue) delle IgE specifiche responsabili della reazione allergica.

È importante ricordare che la rinite allergica persistente si associa in circa il 30% dei casi all’asma, per cui se è presente un sospetto clinico di quest’ultima è indicata anche l’esecuzione di una spirometria .

Per la prevenzione della rinite allergica si possono adottare in primo luogo delle misure volte ad evitare il contatto con gli allergeni. Per gli allergeni pollinici ovviamente questo non è praticabile, mentre per ridurre il carico allergenico degli acari della polvere è consigliabile la pulizia frequente degli ambienti domestici (in particolare letti, biancheria, divani, poltrone, tende, condizionatori ecc.), l’utilizzo di coprimaterassi e copricuscini anti-acaro, e l’allontanamento di tende, tappeti e peluche. Lo stesso vale per gli animali domestici nei pazienti allergici al pelo di animale. Importante è inoltre evitare nel modo più assoluto il fumo.

Il trattamento della rinite allergica si basa sull’utilizzo di vari farmaci con diversi meccanismi d’azione, che possono essere tra loro associati a seconda della durata e gravità dei sintomi:

  •  Antistaminici: sono i farmaci di prima scelta che si possono assumere per via orale oppure in forma di spray nasale. Sono molto utili nell’alleviare i sintomi della rinite allergica.
  •  Corticosteroide nasale: anche questo di prima scelta, ma preferito nelle forme persistenti o con sintomi moderati-gravi, in quanto riduce molto   l’infiammazione. Utile anche per migliorare la congestione nasale.
  •  Cromoni: utilizzati  perlopiù in particolari condizioni, quale ad esempio la gravidanza.
  •  Antileucotrieni: utili se coesiste l’asma.
  •  Anticolinergici: utilizzati raramente  se la rinorrea è il sintomo prevalente.
  •  Vasocostrittori adrenergici: utili nel risolvere l’ostruzione ma hanno un importante effetto rebound e se usati a lungo possono causare la “rinite medicamentosa”, pertanto vanno utilizzati solo come terapia di attacco. Inoltre se utlizzati per lunghi periodi possono causare importanti effetti collaterali.
  •  Immunoterapia: è una terapia desensibilizzante, cioè consiste nel somministrare dosi crescenti dell’allergene fino ad “allenare” il sistema immunitario a non rispondere più in maniera anomala quando viene a contatto con l’allergene stesso. Questa terapia provoca la riduzione dei sintomi a lungo termine. Può essere somministrata per via sottocutanea o per via sublinguale. A diversità della terapia farmacologica che è uguale per tutti i tipi di riniti allergiche  questa è allergene specifica ed è l’unica terapia in grado di modificare la storia naturale della malattia allergica cioè l’evoluzione della rinite in asma.

La scelta del tipo di farmaco, la dose e la modalità di assunzione devono essere sempre indicate dal medico.

E’ importante  infatti, che Il paziente che sospetta di soffrire di rinite allergica , in caso di malattia in fase acuta, non si sottoponga  ad  una terapia “fai da te” ma eventualmente si rivolga  anche al farmacista ( per una terapia d’attacco)e successivamente però si rechi sempre presso il proprio medico di base per effettuare un corretto percorso diagnostico terapeutico specifico per il  proprio caso.