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Pubblicati sul New England Journal of Medicine due studi clinici di fase 3 che mostrano come dupilumab abbia migliorato il controllo dell’asma da moderato a grave  

 

DUPILUMAB HA OTTENUTO L’APPROVAZIONE EMA

Dupilumab è il primo farmaco biotecnologico indicato per i pazienti adulti affetti da dermatite atopica da moderata a grave ed è ora approvato anche in Europa.

EMA ha approvato Dupilumab per i pazienti europei con 2 mesi di anticipo rispetto alle tempistiche standard ricalcando quanto fatto dalla FDA che negli Stati Uniti ha approvato Dupilumab attraverso il processo di “revisione prioritaria” riservato ai farmaci che possono potenzialmente offrire significativi miglioramenti in termini di sicurezza o di efficacia nel trattamento di patologie gravi.

Per maggiori informazioni e approfondimenti cliccare su questo link: http://mediaroom.sanofi.com/sanofi-and-regeneron-announce-approval-of-dupixent-dupilumab-to-treat-adult-patients-with-moderate-to-severe-atopic-dermatitis-in-the-european-union/

ANNUNCIATI I RISULTATI POSITIVI DI UNO STUDIO CLINICO DI FASE 3 PER DUPILUMAB NELL’ASMA PERSISTENTE NON CONTROLLATA

Il 14 settembre 2017 a Parigi (Francia) e Tarrytown (New York) sono stati annunciati i risultati ottenuti dallo studio registrativo di fase 3, LIBERTY ASTHMA QUEST, svolto su un ampia popolazione di pazienti con asma persistente non controllata. Lo studio ha raggiunto i due endpoint primari.

Dupilumab, in associazione alle terapie standard, ha ridotto gli attacchi d’asma grave (riacutizzazioni) e ha migliorato la funzionalità polmonare. A 52 settimane, nel gruppo trattato con il dosaggio a 300 mg, dupilumab ha ridotto gli attacchi d’asma grave del 46% nella popolazione generale, rispettivamente del 60% nei pazienti con conta eosinofilica  pari o superiori a 150 cellule/microlitro, e del 67% nei pazienti con eosinofili pari o superiori a 300 cellule/microlitro (p inferiore a 0,001 per tutti i gruppi). A 12 settimane, nel gruppo trattato con il dosaggio a 300 mg, il miglioramento medio della funzionalità polmonare con dupilumab rispetto a placebo, come misurato dal Volume espiratorio massimo in un secondo (FEV1) è stato di 130 mL (9%) nella popolazione generale, 210 mL (11%) nei pazienti con conta eosinofila uguale o superiore a 150 cellule/microlitro, e 240 mL (18%) nei pazienti conta eosinofila uguale o superiore a 300 cellule/microlitro (p inferiore a 0,001 per tutti i gruppi).

Entro la fine del 2017 è prevista la sottomissione alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense di una Biologics License Application supplementare (sBLA).

I dati italiani evidenziano che dal 3 al 10 percento dei pazienti asmatici presentano asma persistente non controllato o asma grave. I dati preliminari dell’osservatorio italiano SANI, che vede la collaborazione tra SIP e SIAAIC, conferma la difficile gestione di questo tipo di pazienti .Questi risultati rafforzano ulteriormente l’ipotesi che l’interazione tra le interleuchine 4 e 13 (IL4 e IL13) sia il fattore chiave dello sviluppo di patologie allergiche, e continueremo ad esplorarlo in altre malattie analoghe.

I risultati dei gruppi trattati con dupilumab ai dosaggi di 200 mg o 300 mg sono complessivamente paragonabili in termini sia di riacutizzazioni sia di FEV1. L’ampiezza della risposta dei pazienti è correlata al loro stato allergico o atopico, come misurato dagli eosinofili presenti nel sangue o da altri marcatori. Una minore attività si è osservata nei pazienti con una conta eosinofila inferiore a 150 cellule/microlitro. La percentuale complessiva di eventi avversi, decessi, infezioni, congiuntiviti, herpes e interruzione del trattamento è paragonabile tra i gruppi trattati con dupilumab o con placebo. Le reazioni nel sito di iniezione sono state più frequenti nei gruppi trattati con dupilumab, 17% rispetto all’8% dei pazienti trattati con placebo.

C’è convinzione che terapie come dupilumab, che agiscono su specifiche vie biologiche molecolari, come la risposta Th2 associata a multiple patologie allergiche croniche, possano essere importanti focus per futuri sviluppi. I dati positivi di questo secondo studio clinico registrativo nell’asma persistente non controllata, che fanno seguito ai risultati positivi di dupilumab nella dermatite atopica, supportano ulteriormente questa strategia. Sono in corso attività con le autorità regolatorie per garantire l’accesso a questa nuova indicazione ai pazienti che ne hanno più bisogno.

Lo studio registrativo di fase 3 QUEST ha coinvolto 1.902 pazienti, dei quali 1.795 adulti e 107 adolescenti, in 413 centri in tutto il mondo. I quattro gruppi di studio hanno incuso: pazienti trattati con dupilumab 200 mg ogni due settimane con una dose iniziale di 400 mg, pazienti trattati con 300 mg di dupilumab ogni due settimane con una dose iniziale di 600 mg, due diversi gruppi trattati con placebo. I pazienti sono stati randomizzati 2 a 1 tra dupilumab e placebo. I due endpoint primari dello studio erano il tasso di riacutizzazioni a 52 settimane e la variazione assoluta dal basale della misurazione standard della funzione polmonare, conosciuta come volume espiratorio massimo pre-broncodilatatore all’intervallo di un secondo (FEV1) a 12 settimane (variazioni da 100 a 200 mL sono considerate clinicamente rilevanti). L’analisi primaria pre-specificata ha incluso la valutazione gerarchica di questi endpoint nella popolazione complessiva, in pazienti con eosinofili ematici pari o superiori a 150 cellule/microlitro o maggiori, e in pazienti con eosinofili ematici pari o superiori a 300 cellule/microlitro o maggiori. Nello studio, circa il 50% dei pazienti aveva eosinofili ematici pari o superiori a 300 cellule/microlitro e circa il 70% dei pazienti aveva eosinofili ematici pari o superiori a 150 cellule/microlitro. Conte di eosinofili più elevate sono generalmente associate a un peggior controllo dell’asma e a un maggior numero di riacutizzazioni, come è stato osservato nel gruppo placebo in questo studio.

Tutti i pazienti hanno continuato ad assumere dosaggi medi o alti di corticosteroidi per inalazione (ICS) e fino a due farmaci aggiuntivi per il controllo dell’asma durante tutto lo studio. I diversi sottogruppi sono stati classificati sulla base dei livelli di eosinofili al basale.

I risultati dettagliati di questo studio saranno presentati nel corso dei prossimi congressi. Lo studio QUEST è il secondo studio registrativo nell’asma persistente incontrollato, e fa seguito a un altro studio registrativo di fase 2b positivo con dupilumab. I dati di un altro studio di fase 3, denominato VENTURE, che valuta la capacità di dupilumab di ridurre l’uso di corticosteroidi orali in pazienti con asma grave steroidi-dipendente, sono attesi entro la fine di quest’anno. Inoltre, è incluso nel programma di sviluppo clinico LIBERTY ASTHMA anche lo studio clinico TRAVERSE, uno studio di estensione sulla sicurezza a lungo termine. Il potenziale uso di dupilumab nell’asma è attualmente in fase di sviluppo clinico e la sicurezza e l’efficacia non sono state completamente valutate da alcuna autorità regolatoria.

Nel marzo 2017, la FDA ha approvato dupilumab negli Stati Uniti per il trattamento della dermatite atopica da moderata a grave, non adeguatamente controllata con trattamenti topici.

L’asma persistente non controllata

Le persone che vivono con un’asma persistente non controllata hanno spesso gravi attacchi (riacutizzazioni) che possono portare a visite in pronto soccorso, ricoveri e diminuzione della funzionalità polmonare. Nonostante i trattamenti attualmente disponibili, vi è la necessità di nuovi farmaci che offrano un controllo completo dell’asma, compresa la preservazione della funzionalità polmonare e la riduzione delle riacutizzazioni.1,2 L’asma persistente non controllata è spesso associato ad altre malattie infiammatorie allergiche di tipo 2, tra le quali la dermatite atopica, la poliposi nasale, la rinite allergica, l’esofagite eosinofila e allergie alimentari. La malattia è caratterizzata da uno squilibrio o da un’eccessiva attività di alcune cellule immunitarie (compresi gli eosinofili) e di alcune proteine di segnalazione (o citochine) denominate interleuchine. Due di queste sono l’interleuchina-4 (IL-4) e l’interleuchina-13 (IL-13)1- 5, che sono fattori critici nell’infiammazione di tipo 2.

 

Il programma di sviluppo clinico di dupilumab

Dupilumab è un anticorpo monoclonale umano progettato per inibire contemporaneamente l’attività delle citochine IL-4 e IL-13, una delle cause alla base dell’infiammazione allergica di tipo 2. Si stanno studiando dupilumab in un ampio spettro di programmi di sviluppo clinico per patologie scatenate da un’infiammazione di tipo 2, tra le quali la dermatite atopica pediatrica (fase 3), la poliposi nasale (fase 3) e l’esofagite eosinofila (fase 2). Questi utilizzi potenziali di dupilumab sono in fase di sperimentazione e la sicurezza e l’efficacia non sono stati valutati da alcuna autorità regolatoria.

Dupilumab è il primo farmaco biologico approvato dalla FDA per il trattamento di adulti con dermatite atopica da moderata a grave non adeguatamente controllata con terapie topiche. 

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