L’allergia è una malattia del sistema immunitario caratterizzata da una anomala attivazione verso sostanze normalmente innocue come gli alimenti con la produzione di anticorpi specifici  le IgE verso questi alimenti “allergeni”. Le IgE si legano a cellule “mastociti” che si attivano e degranulano, in caso in ingestione dell’alimento-allergene, liberando mediatori che provocano l’infiammazione allergica

Le allergie alimentari, in genere, si manifestano da pochi minuti a un’ora dopo l’ingestione dell’allergene. Si manifestano, nella maggior parte dei casi, con gonfiore del viso e delle palpebre, diarrea, crampi addominali, flatulenza, vomito, orticaria e nei casi più gravi shock anafilattico
I casi più lievi manifestano  gonfiore a livello del cavo orale, prurito alla gola e faringe, comparsa di papule-vescicole nella mucosa della bocca ed edema delle labbra e i  casi più seri, fortunatamente rari, sviluppano  shock anafilattico, con difficoltà respiratorie, abbassamento della pressione arteriosa e perdita di coscienza.

Gli alimenti solitamente più coinvolti sono quelli che vengono ingeriti occasionalmente in particolare nel periodo di Natale come le noci brasiliane, i melograni, la frutta esotica come mango, litchi, e i crostacei.

E’ da tener  presente che generalmente un alimento assunto con regolarità mantiene uno stato di tolleranza mentre se è assunto occasionalmente più facilmente può indurre sensibilizzazione allergica.

Noci brasiliane e  Frutta secca

Si tratta di un particolare tipo di noci prodotte da una specie di piante che cresce nelle foreste del sud America, molto simile dal punto di vista allergologico alla noce nostrana. In alcuni casi l’allergia compare alla prima somministrazione essendo stato il soggetto sensibilizzato precedentemente dalla ingestione alla noce comune. Tutta la frutta secca, comunque, può dare allergie, quindi anche il torrone e il croccante possono essere causa di reazioni allergiche . Non è vero però che i pazienti allergici ad un frutto, come esempio la nocciola, abbia reazione con tutta l’altra frutta come l’ arachide o la  mandorla. Spesso l’allergico alla nocciola può reagire anche alla noce ma tollera arachide e mandorla. Va sottolineato che l’allergico alle arachidi può avere manifestazioni allergiche non solo con l’ingestione ma anche con l’inalazione nel momento in cui si aprono e si diffonde l’allergene nell’aria.

Frutta esotica

Durante le festività, molti sono soliti assaggiare anche frutti esotici. Fra questi, quelli che più comunemente danno problemi di allergie sono i litchi, la papaya e il mango. I pazienti allergici al lattice sono avvertiti di possibili reazioni crociate con allergeni comuni al lattice e a questi frutti.

Melograno

Il melograno, un altro simbolo delle festività natalizie, è dotato di una certa allergenicità. Colpa di una sostanza allergizzante che è presente anche in pesche, albicocche e negli agrumi.
Ecco perché alcune persone possono manifestare una reazione allergica al primo consumo del frutto senza un precedente contatto sensibilizzante : in questo caso i sintomi possono nascere fin da subito, perché l’organismo in realtà si è già sensibilizzato attraverso il consumo degli altri frutti come pesche e albicocche  che hanno un allergene comune con il melograno.

Crostacei e molluschi

I crostacei e i molluschi sono fra gli alimenti che più spesso danno allergie. In realtà, sono consumati durante tutto l’anno, ma alcune persone li portano in tavola solo o soprattutto durante le feste: ecco perché in questo periodo il rischio aumenta.

Carne 

Sebbene raramente, anche le carni di maiale, di bovino, di ovino  possono dare allergie: contengono infatti uno zucchero che ha potere allergizzante. Questo allergene per essere assorbito necessita  della contemporanea presenza nel bolo di grassi. Ecco perché alcuni tagli, parti e preparazioni sono più a rischio di altre. Quali? Rognone, trippa, spezzatino, frattaglie: insomma, alimenti che alcune persone consumano maggiormente durante le feste. La sensibilizzazione in questo caso è dovuta a ripetute punture della zecca. Quindi chi per lavoro o per hobby frequenta i boschi ha un certo rischio di essere punto  e di sviluppare questa allergia.

Attenzione alla presenza di cofattori scatenanti l’allergia  

L’attività fisica, l’assunzione di alcool o di farmaci antinfiammatori può scatenare una reazione allergica in un paziente sensibilizzato ad un alimento se all’ingestione del medesimo si associa il cofattore. Quindi l’alimento è tollerato se assunto senza la presenza del cofattore : vino ,birra o esercizio fisico o un farmaco ; in caso contrario i cofattori contribuiscono  allo scatenamento della reazione se entro 2-4 ore si assume in concomitanza a questi  l’alimento.

Come evitarle

Per tutte le allergie, la prevenzione primaria consiste nella non esposizione agli agenti allergizzanti. Nel caso delle allergie alimenti, però, questa regola è ancora più importante.